15/7/2020

La curcuma: sconfiggere i dolori articolari con le virtù dei fitocomplessi

La curcuma è nota anche come “spezia d’oro”, per il suo colore, giallo-arancio, ma anche per le sue straordinarie proprietà terapeutiche, tra le quali si segnalano quelle antinfiammatorie e antiossidanti.

Originaria del Sud Est Asiatico ed in particolare dell’isola di Giava, è stata probabilmente introdotta in occidente dagli Arabi. Le sue virtù curative sono note sin dall’antichità: Marco Polo, già a cavallo tra il Duecento e il Trecento, ne “Il Milione” – il suo celebre resoconto del viaggio lungo la via della seta da Venezia fino alla Cina, allora Catai – la cita come “zafferano d’oriente”.

Appartiene alla famiglia delle Zingiberacee, come anche lo zenzero ed il cardamomo. La parte “nobile”, che viene cioè impiegata per le sue proprietà fitoterapiche, è il rizoma, ossia la radice che si presenta di colore giallo arancio intenso e di forma allungata e tuberosa.

Antinfiammatoria ed antiossidante di grande efficacia, la curcuma deve le sue proprietà terapeutiche al principio attivo della curcumina, presente nella radice della spezia in una percentuale tra il 2 ed il 3%. La curcumina è particolarmente incisiva contro le malattie autoimmuni, come ad esempio l’artrite reumatoide. In realtà, anche se si tende a parlare solo del principio attivo curcumina come fosse un unico elemento, è bene segnalare che nel rizoma esistono tre tipologie di curcumine, denominate appunto curcumina 1, 2 e 3, la cui azione congiunta rende particolarmente efficace l’assunzione di questo fitoterapico.

L’efficacia di questo principio attivo è tale che viene spesso indicata anche come “cortisone naturale”.

Curare i dolori articolari con la curcuma

Come abbiamo visto il principio attivo della curcuma è la curcumina, la cui biodisponibilità, cioè la sua capacità di essere assorbita dal corpo non è altissima, in particolare quando è estratta dalla pianta sotto forma di solo principio attivo. Circa il 50 – 75% della curcumina non viene assorbita dal tratto intestinale. Per aumentare la sua biodisponibilità è utile aggiungere del semplice pepe nero, purché non vi siano altre controindicazioni. Lo stesso dicasi a maggior ragione – per gli integratori, che spesso sono addizionati di piperina proprio per questo motivo. La controindicazione è che il pepe (e la piperina come principio) potrebbero favorire stati infiammatori in particolare a livello intestinale.

Come fare allora per amplificare le qualità del principio attivo, prendendo tutto ciò che di buono ci può dare? La risposta è assumerlo in forma di fitocomplessi: preparati che uniscono al principio attivo (le tre curcumine) anche gli altri elementi che compongono la radice, maggiormente biodisponibile rispetto alla sola curcumina estratta. In questo modo è possibile godere di tutti gli effetti benefici della radice, senza dover necessariamente aggiungere piperina.
Allora perché non prendere solo la spezia, aggiungendola ad esempio ai piatti? Perché, per quanto sia certamente una buona abitudine inserirla nella propria dieta quotidiana (possibilmente addizionandola ai piatti solo a fine cottura, perché il calore ne degrada le proprietà), per avere effetti significativi sulla nostra salute dovrebbe essere assunta in grandissime quantità.

La curcuma, spezia d’oro, è utile per combattere i dolori articolari grazie alle proprietà  antiinfiammatorie, antiossidanti ed immunostimolanti del suo principio  attivo, la curcumina, nelle sue tre forme.

L’azione antinfiammatoria e di contrasto ai radicali liberi della curcumina è particolarmente efficace nei confronti dei dolori articolari provocati da artrite reumatoide, reumatismi, osteoartrosi. Agisce diminuendo il dolore e migliorando la flessibilità articolare, contribuendo, almeno parzialmente, ad un miglioramento dello schema di cammino e ad un lieve aumento della velocità.

I dolori articolari sono spesso causati da un progressivo degrado della cartilagine, che peggiora in caso di stati infiammatori e per lo stress ossidativo. La curcuma agisce diminuendo l’infiammazione e combattendo i radicali liberi, inoltre sembra che possa contribuire a stimolare la produzione di collagene di tipo II.

Non solo: la curcuma, contribuendo ad arrestare la cascata infiammatoria, rappresenta anche un eccellente antidolorifico.

Altre proprietà della curcuma: cicatrizzanti e neuroprotettive

La curcuma è realmente una “spezia d’oro”: oltre alla sua efficacia nel contrastare i dolori articolari sono note altre proprietà terapeutiche. È un eccellente cicatrizzante, ha virtù neuroprotettive, rallenta l’invecchiamento delle cellule cerebrali e diminuisce il rischio di malattie neurodegenerative quali l’Alzehimer.

I benefici della curcuma si estendono anche all’apparato cardiocircolatorio e digestivo. Inoltre stimola la funzionalità del fegato, ha un effetto protettivo sulle sue cellule e favorisce l’eliminazione delle tossine.

La curcuma ed il suo principio attivo, la curcumina, sono alleate preziose per la nostra salute.

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